Guido Petter
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Guido Petter (Luino, 20 aprile 1927 – Dolo, 24 maggio 2011) è stato uno psicologo, scrittore e accademico italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Già partigiano in Val d'Ossola durante la Seconda guerra mondiale, divenne maestro elementare alla fine della guerra. Conseguì quindi la laurea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia all'Università Statale di Milano nel 1952, discutendo la tesi con lo psicanalista Cesare Musatti. Tra il 1956 e il 1958 è assistente di Gaetano Kanizsa all’Istituto di Psicologia dell’Università di Trieste, quindi libero docente nel 1959 e nel 1960 vincitore del concorso per docente di prima fascia. Dal 1963 è infine ordinario di Psicologia dell’Età evolutiva all’Università di Padova, presso la Facoltà di Magistero, Corso di Laurea in Pedagogia. Partecipa nel 1971 all'istituzione - sempre in seno alla Facoltà di Magistero - del corso di Laurea in Psicologia (il primo in Italia assieme a quello di Roma), di cui è Preside dal 1977 al 1985, divenendo nel frattempo professore ordinario prima ed emerito poi, sempre nei ruoli di quella che sarebbe divenuta, dal 1992, la nuova Facoltà di Psicologia.
Ha scritto diversi volumi di racconti per bambini, e libri di memorie sui suoi trascorsi nella Resistenza. Ha curato, negli anni '70, per conto della casa editrice Giunti Marzocco, la collana di divulgazione scientifica "Orsa Maggiore".
Ha curato la traduzione e diffusione del pensiero di Jean Piaget in Italia, ed ha compiuto numerose ricerche su temi dello sviluppo cognitivo, del linguaggio, della psicologia dell'adolescenza, della genitorialità e della psicologia dell'educazione.
In particolare, assieme ai suoi collaboratori ha articolato i primi progetti di ricerca italiani sull'epistemologia genetica e sullo sviluppo concettuale nell'infanzia; progetti da cui sono derivate, negli ultimi decenni, molte rilevanti linee di ricerca della psicologia dello sviluppo.
Maestro di molte generazioni di psicologi italiani, ha contribuito significativamente alla diffusione di una cultura psicologica nelle scuole e tra gli insegnanti, pubblicando numerosi volumi scientifici e divulgativi di psicologia e psicopedagogia.
Oppostosi con rigore alle violenze degli esponenti padovani di Autonomia Operaia all'interno della Facoltà di Magistero, il 14 marzo 1979 fu vittima di una brutale aggressione sotto casa.
Nel dicembre 2005 fu insignito della Medaglia d'Oro del Presidente della Repubblica per i Benemeriti della cultura e dell'arte. Precedentemente, nel 2003 l'Università di Cagliari gli aveva conferito la laurea honoris causa in Scienze della Formazione primaria.
Il 19 maggio 2011, durante un incontro pubblico a Spinea, è stato colpito da un improvviso malore[1]. Subito ricoverato, è morto il 24 maggio dello stesso anno[2].
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
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Note[modifica | modifica wikitesto]
Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]
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