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HomeReportageIl RitaglioRassegna Stampa30 settembre e 5 - 6 ottobre 2017 JOHANNA PADANA a la descovèrta de le Americhe Marina De Juli

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Quando Dario Fo mi ha proposto di elaborare al femminile il suo famoso “Johan Padan”, mi sono entusiasmata.  Ad essere sincera, mettere mano in un testo d'autore, modificarlo, mantenendo al tempo stesso il suo linguaggio, un insieme di dialetti reinventati per creare una lingua franca, mi ha anche un po' spaventata. Poi, mi sono fatta coraggio e ho detto: proviamo!

Johanna non è un'eroina ma una donna qualunque nata tra le valli bergamasche, cresciuta in una famiglia ricca solo di figlie, diventata novizia per fame, fuggita dalle grinfie dei Lanzichenecchi e sbarcata a Venezia. Qui incontra l'amore, la passione ma anche l'Inquisizione e si rende conto che la sua condizione di donna in quell'epoca, all'inizio del XVI secolo, è perdente. E allora, si traveste da uomo e si imbarca, prima verso Siviglia, poi su una nave di Cristoforo Colombo, verso il nuovo mondo e, eroe o eroina suo malgrado, con la sua visione e sensibilità femminile, diventa cronista della colonizzazione. In un monologo comico, grottesco e a volte drammatico, si racconta la storia di un popolo indios vincente, che riesce, attraverso la propria intelligenza e fantasia, a resistere alla spietata invasione spagnola.

La storia di Johanna è quella di un viaggio attraverso culture, popoli, territori... tra gente qualunque che forse alla storia ufficiale non interessa ma che fa la Storia.

E’ DISPONIBILE VIDEO DELLO SPETTACOLO

http://www.youtube.com/watch?v=OEqoW3lDQyo&feature=player_embedded

HANNO SCRITTO:

Giornale di Reggio - Marina, verve e furbizia contadina… Una spumeggiante quanto bravissima Marina De Juli, con l’esilarante spettacolo “Johanna Padana a la descovèrta de le Americhe”… La si potrebbe definire una giullarata per il suo stile comico e grottesco, per quella verve sempre fresca che accompagna lo spettatore dall’inizio alla fine del viaggio narrato. In realtà, le tematiche toccate, il linguaggio utilizzato, l’ottima prestazione scenica della protagonista, rendono immediatamente chiara allo spettatore la profondità di questa commedia che fa molto ridere ma altresì riflettere, una caratteristica da considerare preziosa per uno spettacolo.

L'Unità- "Johanna Padana...": Marina De Juli, gran giullara in una nuvola di Dario e Franca

Marina De Juli è una nuvola rossa con due lampi verdi che la illuminano quando parla. O quando recita, che è un po' la stessa cosa, perché Marina calza le parole con bella spontaneità, quell'immediatezza che le viene dalla lunga frequentazione di Fo-Rame.

... Il cimento nel trasformare Johan in Johanna è riuscito. Nuvola rossa fa capriole tra parole e lazzi per quasi due ore, coinvolgendo il pubblico in uno scontro di culture, credenze e popoli, sullo sfondo di pagine da cantastorie.

Il Corriere del Mezzogiorno - Nel "Johanna Padana" la De Juli che non t'aspetti

L'arte della recitazione ha mostrato la sua magia...

... E la De Juli diventa una vera e propria maschera, senza bisogno di cerone e di rossetti che formano ghigni. Il ghigno è in lei, modulato in tutte le sfumature del dramma giocoso, accompagnato da un corpo che si reifica negli oggetti raccontati e si fa barca, maiale, atto sessuale, prua, fuoco, navata di chiesa. Il teatro, quello puro, è servito.

Napolipiù -Le avventure linguistiche di "Johanna Padana"

... Raffinata e perfetta interprete della tradizioone giullaresca del gran maestro Fo, l'attrice ha regalato al pubblico due ore di gustose risate interpretando magistralmente la piccola contadina "lumbarda" che con furbizia, sagacia e curiosità femminile si destreggia nelle situazioni più assurde e complicate.

... Il suo racconto, fatto di lingue vive, di una dirompente e coinvolgente gestualità, diventa il pretesto per fotografare quelle terre lontane, per cavar fuori l'essenza di due culture antitetiche, la cattolica europea e l'americana precolombiana... Da vedere.

La Repubblica - Trascinante Johanna in America

... L'attrice e drammaturga questa volta adatta il "Johan Padan" di Fo trasformando il protagonista in donna. Ne nasce un monologo tutto nuovo che, con un pizzico di femminismo in più, resta fedele all'originale in spirito e situazioni, ma soprattutto nella lingua....

... Carica di energia e di una simpatia naturale, la De Juli è bravissima nel condurre il pubblico in un divertente viaggio di due ore attraverso le straordinarie imprese di Johanna...

... Magia e malizia popolaresca si fondono in un monologo trascinante, dove la salvezza dal naufragio può venire da un maiale che diventa "boa di grasso" e lo sguardo degli umili può avere la meglio sull'arroganza dei potenti.

Libertà - “De Juli “femminista” con ironia. Testo di Fo, bravissima nel ruolo di Johanna Padana

... Per due ore di una performance mozzafiato in cui lo spettatore si è lasciato avvolgere dalla lingua franca usata dai marinai, dove a farla da padrone rimane il dialetto padano... la De Juli riesce così a dar voce agli indios, ma anche ai mori e ai giudei, alle donne e a tutti i perseguitati dai roghi da caccia alle streghe e dalle ansie di conquista: ma si badi bene lo fa mica con tristezza, ma sul filo della satira.

... La De Juli si muove istrionica in scena, con la sua fluente chioma rossa. E dà vita al Nuovo Mondo. Crea foreste rigogliose popolate di animali, piroetta col corpo e colla parola. Canta e incanta... riesce a “fecondare” un testo d'autore del calibro di Dario Fo e sulla scena è davvero prodigiosa: tiene incollati alle poltrone e si guadagna una serie di applausi a scena aperta.

Bresciaoggi – De Juli, la Johanna Padana che va a scoprire le Americhe

... La bravura dell'attrice è tale che da sola in scena, con il suo teatro agito, si dimostra un vero istrione del palco...

La Prealpina – Chi si arrende è perduto: la lezione di Johanna Padana. Arona stregata da Marina De Juli

... Una storia avvincente e scoppiettante... Marina sul palco non si risparmia: oltre due ore di parole derivanti da una lingua difficilmente classificabile, una mescolanza di dialetti e onomatopea, esaltata dalla sua mimica e da un ritmo narrativo che non concede fiato allo spettatore.

 

 

 

 

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